Autismo, il convegno in Comune sull’intervento Aba

Si è svolto ieri, presso la sala De Pasquale del Comune di Latina, il convegno organizzato dall’assessorato alla Pubblica istruzione in collaborazione con la cooperativa Hanami, sull’intervento Aba in autismo.

L’iniziativa, valevole ai fini formativi, ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di iscritti, tra quelli in presenza e quelli da remoto, per lo più educatori ed insegnanti dei nidi e della scuola dell’infanzia.

“Il convegno è stato seguito con vivo interesse anche da parte dei genitori di minorenni con disturbi dello spettro autistico”, ha riferito l’assessore comunale Francesca Tesone, con delega alla Pubblica istruzione che, ieri mattina al tavolo ha portato i saluti del sindaco Matilde Celentano, introducendo il tema Aba, acronimo di Applied Behaviour Analysis (Analisi Applicata del comportamento). “Aba – ha spiegato l’assessore Tesone – prevede una serie di interventi che funzionano sulla base di quattro meccanismi: rinforzo, estinzione, controllo degli stimoli e generalizzazione”.

La fondatrice della cooperativa Hanami Maria Vittoria Cannatelli, analista del comportamento, ha sottolineato come l’Aba possa portare ad ottimi risultati soprattutto se applicato a più contesti di vita.

L’iniziativa scientifica è stata coordinata dalla dottoressa Francesca Degli Espinosa, dottoressa di ricerca ed esponente di spicco tra gli analisti del comportamento di fama internazionale. L’esperta ha messo in rilievo come la possibilità di utilizzare risorse statali possa consentire interventi Aba in maniera intensiva.

Al tavolo hanno preso parte, come relatori, anche l’assistente del comportamento Claudia Carletti, la logopedista Federica Di Ciancio e il dottor Carmelo Rachele, esperto nel neurospviluppo infantile.  

“Dai diversi interventi – ha evidenziato l’assessore Tesone – è emerso come la scuola assuma un ruolo importante: insegnanti formati possono mettere in pratica, sotto la supervisione di un analista del comportamento, i principi dell’Aba. Il loro lavoro sul territorio mette in luce come sia possibile attivare collaborazioni e buone prassi nei vari contesti di vita della persona con disturbi del neurosviluppo. La collaborazione con la scuola e la famiglia, diventa, quindi possibile e fondamentale per raggiungere risultati che migliorano la qualità di vita”.

Al termine del convegno, gli iscritti hanno ricevuto un attestato di partecipazione.